mercoledì 30 gennaio 2013

ABBANDONO COLTIVAZIONE DEL LUPPOLO


L'esperimento coltivazione domestica del luppolo è iniziato 2 anni fa, con 4 rizomi comprati da un altro coltivatore, due di cascade e due di fuggle. Poche settimane dopo mi sono procurato anche una piantina di saaz e una di magnum. Il primo anno ho raccolto circa 30 g di fuggle, 200 di cascade (peso dopo essiccazione) e dieci coni di magnum, il saaz è cresciuto male e ma metà luglio il tralcio più lungo arrivava a 1 metro. Ho deciso di non utilizzare questo raccolto perché ho letto che il primo anno la pianta non da i risultati sperati in termini di aroma e sto facendo “invecchiare” i coni per ottenere dei suraneé da usare in futuro.
Il secondo anno non è andata molto meglio. A maggio il mal tempo mi ha mutilato il fuggle e io ho deciso di lasciar perdere il saaz dato che non aveva ancora raggiunto i 20 cm, in compenso il cascade cresceva a dismisura. Verso fine agosto (o inizio settembre, non ricordo) ho raccolto ancora dieci coni di magnum e più di 350 g di cascade che non vedevo l'ora di usare.
Ieri ho stappato una bottiglia di cascade APA per controllare la carbonatazione e son rimasto estremamente deluso dal mio luppolo. Aroma scarso e completamente diverso da quello che mi aspettavo. Zero agrumato, al suo posto un triste e scarso aroma fruttato difficile da definire e un po' di erbaceo. Sapore non pervenuto.
Alla luce di questo test e degli scarsissimi raccolti ho deciso di abbandonare la coltivazione.
Non so quali siano le cause del mio fallimento. Forse il mio pollice non è verde come credevo...
Ho raccolto i coni quando hanno cominciato ad aprirsi e a cambiare consistenza diventando un po' più asciutti dopodiché sono stati fatti essiccare in solaio per pochi giorni e subito impacchettati sottovuoto e messi in congelatore a -18°.
Questa è la mia esperienza con questo ramo dell'homebrewing, non voglio scoraggiare nessuno a provarci, ma a prescindere dal mio (pessimo) risultato credo che il gioco non valga la candela. La coltivazione infatti richiede parecchio impegno e tempo soprattutto nei giorni del raccolto che vengono ripagati solo con la soddisfazione di aver coltivato il proprio luppolo, troppo poco per me.

venerdì 18 gennaio 2013

CASCADE APA


Dopo tanto tempo torno a brassare e, viste anche le novità de testare, torno ai fornelli con qualcosa di semplice: una APA.
La ricetta è una modifica della chinook apa fatta in AG , avrei voluto rifarla con questo fantastico luppolo ma non potevo non provare il cascade autoprodotto del 2012.

RICETTA:
Litri finali 15; OG 1051 ; IBU 33; EBC 22
Malti:
1900 g estratto secco
200 g cara 120

Luppoli:
12 g chinook, 13% AA, 60 min;
12 g cascade, 5% AA, 20 min;
12 g cascade, 5% AA ,10 min;
40 g cascade, 5% AA, dry hopping.

Altro
1,7 g nutrienti per lievito

Lievito:
safale US-05.

Chiaramente non conosco gli AA del mio cascade quindi le IBU finali sono molto molto empiriche. Nel Fermentatore sono finiti circa 16 litri con OG 1048.
Ho deciso di semplificare il processo il più possibile e per questo motivo non ho effettuato il whirpool; dopo un rapido raffreddamento con serpentina ad immersione ho travasato tutto nel fermentatore splashando il più possibile e ho ossigenato con paletta e olio di gomito per 10 minuti buoni.
La fermentazione è stata molto rapida e in 4 giorni avevo già raggiunto la FG. Dopo un primo spurgo ho effettuato una winterizzazione un po' spinta a circa 5-7° C e inserito il luppolo per il dry hopping. Ho spurgato altre 3 volte a distanza di 48 ore l'una dall'altra per un totale di 2 litri di birra, molto meno di quello che pensavo.
Dopo 7 giorni di dry hopping ho imbottigliato con 6 g/l di zucchero e ora sta rifermentando.

Devo dire che il fermentatore troncoconico mi ha semplificato parecchio la vita (sono molto pigro quando si parla di travasi....) però la birra è finita in bottiglia più torbida del previsto e non so se è un problema di proteine o di lievito. Comunque sia ho deciso che dalla prossima cotta userò l'irish moss.
Altra cosa che ho deciso di cambiare sono le hop bags, d'ora in poi luppolo libero e filtrazione veloce con colino durante il travaso.

L' attenuazione raggiunta è stata più alta del previsto: 80%. Essendo la prima cotta con questo estratto prevedere l'AA era impossibile, però mi sarei aspettato almeno 5 punti in meno.


domenica 13 gennaio 2013

IDROMELE


Come tanti homebrewers anche io ho deciso di provare a fare l'idromele, spinto dalla curiosità di provarlo e dal fascino di questa bevanda. Le sue origini, infatti, sono antichissime (le prime prove della produzione di idromele risalgono al 7000 AC) ed è praticamente diffusa in tutte le civiltàantiche con numerose varianti.
A questo link si può trovare una breve ma interessante guida che spiega come procedere passo passo per fare l'idromele in casa.

Per la mia versione ho utilizzato 1800 g di miele (50% acacia e 50% arancio) sciolti in poca acqua e pastorizzati a 70-75° per 15 minuti, ho raffreddato aggiungendo altra acqua, travasato in una damigiana di vetro e portato a volume fino a 5,5 litri. Ho ossigenato per 10 minuti e inoculato 7g di lievito per vino (fermenta fino a 16% alcol).
Con una OG di 1094 spero di ottenere un idromele secco con circa 15% alcol.
Rispetto alla birra i tempi sono lunghissimi, si parla di mesi, quindi seguiranno aggiornamenti.